• Pagine208
  • Prezzo20.00
  • Anno2011
  • ISBN978-88-8273-121-2
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Rocco Ronchi

Bergson Una sintesi

Henri Bergson (1859-1941) è stato tra i massimi filosofi del Novecento. In vita, la sua fama e la sua influenza furono enormi. Non c’è ambito del sapere, dalla fisica alla psicologia, dalla teologia alla biologia all’estetica, che non sia stato investito e radicalmente trasformato dal suo pensiero. In questo saggio Rocco Ronchi discute criticamente le tesi del filosofo francese e ne affronta in modo organico il pensiero, liberandolo, al contempo, dai pregiudizi e dagli equivoci che, soprattutto in Italia, hanno accompagnato la ricezione della sua opera. Bergson non è, come si crede, un filosofo irrazionalista, spiritualista, ostile alla scienza e ai suoi metodi. Per lui la filosofia è un metodo rigorosamente empirista, che consente la massima precisione possibile nella descrizione dei fenomeni. Bergson è il filosofo che ha cercato di emancipare la scienza da quanto di “metafisico” era ancora inconsapevolmente presente nelle sue pratiche. Con le sue celebri nozioni di “durata” e di “memoria”, ha infatti costruito un nuovo modello di intelligibilità del divenire, alternativo a quello aristotelico, in grado finalmente di spiegare, senza riduzionismi, il “vivente” quale era stato descritto dalla biologia evoluzionista. Il pensiero bergsoniano è presentato da Ronchi come uno snodo essenziale della filosofia del Novecento. Ne viene mostrata la dirompente attualità attraverso un confronto sistematico con la fenomenologia, l’esistenzialismo, l’ermeneutica, il pensiero della differenza di Gilles Deleuze e con l’epistemologia della complessità. Al tempo stesso, l’opera di Bergson è ricollocata dall’autore all’interno della tradizione filosofica occidentale, come un capitolo, tra i più alti, dell’indagine filosofica sulla natura, in continuità con l’opera di quei filosofi e di quei teologi che, dai neoplatonici a Cusano fino a Giovanni Gentile, hanno provato a pensare la natura come vita vivente e come divinità immanente.
 

Rocco Ronchi (1957) insegna Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di L’Aquila e Filosofia della comunicazione presso l’Università Bocconi di Milano. Da sempre studioso di Bergson, si è lungamente occupato della questione della “comunicazione” intesa filosoficamente come “partecipazione” alla verità e fondamento della pratica filosofica. Tra le sue ultime opere: Teoria critica della comunicazione (Milano, 2003), Filosofia della comunicazione (Torino, 2008) e la cura del volume Filosofia teoretica (Torino, 2009). Per la Christian Marinotti Edizioni ha pubblicato, nel 2001, Il pensiero bastardo. Figurazione dell’invisibile e comunicazione indiretta.

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