- Pagine260
- Prezzo
- Anno2007
- ISBN978-88-8273-081-9
- NoteIl Pensiero dell'arte n.9
Nicola Emery
L'architettura difficile Filosofia del costruire
Oggi l’architettura riscuote un grande successo. E’ persino ovvio: più essa si spettacolarizza, e più essa viene spettacolarizzata. Ma proprio questo successo potrebbe essere l’ indice di una crisi di senso. E una crisi di senso si apre quando una disciplina smarrisce le cause essenziali per cui essa esiste e per cui dovrebbe agire, progettare e costruire. Guardando una parte certo non minoritaria dell’ architettura contemporanea, quella più gettonata sulle riviste di ogni genere, si ha l’ impressione che l’architettura si esaurisca in un gioco di forme, rese sempre più insolite e quasi impenetrabili. Se non ché tutte queste forme, proprio come quelle della moda, vanno presto incontro a una certa stanchezza e inflazionandosi si svalutano rapidamente. In questa situazione sembra più che opportuna una riflessione filosofica sugli scopi e sull’ essenza del costruire. Una riflessione, come quella sviluppata in questo libro, che si confronta in modo serio e rigoroso con il significato attribuito all’ architettura da Platone e da molti altri pensatori – fra cui Martin Heidegger e Jeremy Rifkin – e artisti, in particolare Mondrian e Joseph Beuys. Ne risulta una sorta di mappa filosofica, necessaria oltre che per capire e criticare l’attualità, anche per cercare risposte progettuali migliori, provviste di senso e valore non effimero. L’ anziano Platone, per chi smarriva lo scopo di preservare la salute dell’ intero territorio e rincorreva esclusivamente l’ interesse disciplinare privato, invocava il controllo e la censura e talvolta finanche “le bastonate”… Probabilmente esagerava, ma oggi bisognerebbe cominciare a far riscoprire in primo luogo, come minimo, le virtù dell’ autocontrollo creativo, in vista di una decolonizzazione dello spazio. La libera ricerca estetica dovrebbe insomma andare di pari passo con la cura tesa a risolvere in maniera socialmente ed ecologicamente sostenibile l’organizzazione dello spazio.
Nicola Emery, nato a Lugano nel 1958, è docente di filosofia e di estetica dall’anno della sua fondazione all’Accademia di architettura di Mendrisio, Università della Svizzera italiana. Laureato in Filosofia all’Università di Venezia; ha conseguito successivamente il dottorato di ricerca in Filosofia a Roma. Ha svolto attività didattica presso l’Università di Venezia con Umberto Galimberti, poi è stato assistente di Massimo Cacciari. È autore dei libri Lo Sguardo di Sisifo. G. Rensi e la via italiana alla filosofia della crisi (Milano 1997), L’eloquenza del Nichilismo (Roma 2001), oggetto di numerose recensioni. Franco Volpi su Repubblica ha definito il suo primo libro come la monografia “canonica” su Rensi. Ha curato edizioni in Italia per Adelphi e in Francia per Allia, ha scritto saggi per riviste e opere collettanee, fra cui il Dizionario delle opere filosofiche.