Narrativa Classica

Ermanno Raeli

  • Pagine152
  • Prezzo13.00
  • Anno2010
  • ISBN978-88-8273-115-1
  • NoteNarrativa classica
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Ermanno Raeli

Ci sono uomini che attraversano la vita accompagnati da contraddizioni insanabili. Ermanno Raeli è uno di questi. Tutto in lui si scontra con il suo opposto: le illusioni dell’amore con la torbida natura delle passioni; l’innocenza di uno spirito ingenuo con l’orrore di una violenza rimasta segreta; persino i suoi occhi azzurri contrastano con i capelli di un nero intenso, eredità di un padre siciliano e una madre tedesca. Ermanno vive la sua prima giovinezza al riparo dal mondo, protetto da un’esistenza dedicata allo studio. Il desiderio di conoscere l’Europa lo spinge però prima a Parigi, poi in Germania, ma l’impatto con l’ostilità della realtà rappresenta uno shock difficile da superare. Turbamenti emotivi, repentini cambiamenti nelle proprie convinzioni e contrasti tragici accompagnano Ermanno in un viaggio che Federico De Roberto ci restituisce con stupefacente sottigliezza, insinuandosi nei risvolti psicologici di un personaggio complesso e in costante trasformazione. Ermanno Raeli è un romanzo sulla disperazione dell’amore, la ricerca e l’incapacità di riconoscerlo. E precede di qualche anno l’altro capolavoro di De Roberto, I Viceré. Mai più pubblicato per quasi un secolo, viene oggi proposto in questa nuova collana dedicata alla riscoperta delle nostre radici letterarie.

​Federico De Roberto (Napoli, 1861 – Catania, 1927) è stato un esponente del Verismo. Nelle sue opere ha descritto con acutezza il mondo in decadenza della nobiltà siciliana, ma ha dimostrato anche notevoli capacità di analisi psicologica, scavando nelle nevrosi e nelle disillusioni dei suoi personaggi. Tra le sue opere ricordiamo i romanzi L’illusione, I Viceré e L’ultimo impero e le raccolte di novelle La sorte, Documenti umani e L’albero della scienza.

Una strana amicizia

  • Pagine128
  • Prezzo12.00
  • Anno2010
  • ISBN978-88-8273-110-6
  • Note

Fuori Collana

Una strana amicizia

Apparso per la prima volta nel 1949 e del tutto inedito in Italia, Una strana amicizia è ambientato in un campo di prigionia tedesco, all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Il protagonista, Brunet, è un militante del Partito comunista francese che nel campo cerca di tenere uniti i compagni e di sensibilizzare le coscienze di tutti gli internati per convincerli a continuare la lotta contro il nazismo. Ma un giorno scopre che il suo braccio destro, Schneider, non è la persona che credeva e in più che l’Unione Sovietica ha da poco firmato un patto con la Germania di Hitler… In questo romanzo Sartre mescola la personale esperienza del campo di prigionia e le violente discussioni che animavano il dibattito politico dell’epoca con qualcosa che forse gli sta ancora più a cuore: l’amicizia con Paul Nizan, intellettuale e politico comunista che aveva polemicamente abbandonato il Partito a seguito del patto Molotov-Ribbentrop ed era andato volontario in guerra, morendo nel maggio del 1940. Ad anni di distanza, il bisogno di Sartre è quello di tornare a fare i conti con un amico intimo dal quale si era allontanato, anche per dissidi politici, ma di cui ora condivide l’“impegno”. Con Una strana amicizia tenta così di ritrovare insieme il suo amico Nizan e il se stesso di un tempo, in ugual misura presenti nei due protagonisti del romanzo, Brunet e Schneider. Si tratta di un’operazione in cui la letteratura diventa parte dell’esistenza e assurge a luogo in cui accade ciò che non è stato, e si scrive ciò che non si è potuto dire. Il Sartre filosofo si fonde col romanziere e il memorialista, fornendo al lettore la testimonianza di verità intima e a tratti struggente che costituisce uno dei momenti cruciali nello sviluppo del suo pensiero filosofico e del suo percorso etico.

Jean-Paul Sartre (1905-1980) è forse l’esponente più rappresentativo dell’esistenzialismo ed uno degli intellettuali francesi contemporanei più noti nel mondo. Versatile e poliedrico, la sua attività ha attraversato vasti campi del sapere: dalla filosofia alla letteratura, dal teatro al cinema, dal giornalismo alla politica. Tra le sue maggiori opere ricordiamo, per la filosofia, L’essere e il nulla e la Critica della ragione dialettica e per la narrativa, fra tante, La nausea. Nel 1964 fu insignito del premio Nobel per la letteratura, che rifiutò.