- Pagine388
- Prezzo26.00
- Anno2003
- ISBN978-88-8273-045-1
- Noteheideggeriana
Georg Trakl - Martin Heidegger
Il canto dell’esule di G. Trakl e La parola nella poesia di M. Heidegger
A cura di Gino Zaccaria
con testo tedesco a fronte
Georg Trakl è un classico del Novecento: la sua poesia - assolutamente unica quanto a stile e forza figurativa - non solo ha influenzato le lingue poetiche delle varie culture europee, ma ha anche contribuito alla formazione delle tonalità di fondo con cui filosofi, artisti e intellettuali hanno affrontato la vertiginosa ascesa del mondo moderno (morte di Dio, tecnica e “progresso”, potenza, libertà d’azione, violenza). Così la poesia di questo autore è stata paragonata e affiancata a quella dei grandi poeti “veggenti”, come Hölderlin, Rimbaud o Leopardi.
Martin Heidegger - la cui opera costituisce una delle più importanti “diagnosi” del pensiero e della civiltà occidentali - si è molto dedicato alla lettura di alcuni grandi poeti di lingua tedesca. Il suo incontro con la poesia di Trakl, di due anni più anziano, è avvenuto molto presto e si è trasformato in un colloquio con il poeta che non si è più interrotto. Il fuoco dell’interpretazione heideggeriana di Trakl è semplicissimo: il filosofo vede in questo poeta non lo spietato e disperato celebratore del rovinoso tramonto dell’Occidente (come comunemente si ritiene), ma il lieve cantore di un’indole nascosta proprio nell’evidenza dell’incipiente devastazione, un’indole profondamente salubre nonostante le grandi lotte delle “filosofie” e delle “fedi”, così come delle “scienze” e delle “tecniche” proprie del secolo appena concluso. Insomma, per il filosofo tedesco, Trakl canta sì l’Occidente ma assolutamente non come “terra della caduta” bensì come “paese di una sera” che prelude a una straordinaria aurora.
La parola nella poesia è il saggio con il quale Heidegger s’ immerge nel pensiero poetico di Trakl e in questa nuova edizione - come novità assoluta - ad esso vengono affiancate le poesie di Trakl, presentate sia in italiano, sia con il testo tedesco a fronte.
Georg Trakl, nasce a Salisburgo nel 1887 e si trasferisce a Vienna nel 1908, dove studia farmacia. Giunto a Innsbruck nel 1912, aderisce al circolo della rivista Der Brenner, sulla quale pubblicherà quasi tutte le sue poesie. In questo stesso periodo il suo rapporto con la droga e l’alcool si consolida sino a diventare dipendenza. Scoppiata la prima guerra mondiale, si trova come addetto alla sanità durante la battaglia di Grodek. Qui dà chiari segni di volontà suicida e viene quindi ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Crocovia. Nella pagina finale della cartella clinica si legge: «Suicidio a seguito di intossicazione da cocaina! Alle 9 di sera exitus letalis. Cracovia, 4 Novembre 1914».
Di Martin Heidegger, celebre pensatore tedesco morto nel 1976 all’età di 87 anni, e considerato forse il maggior filosofo di questo secolo, si parla ormai frequentemente.
Generalmente con toni accesi per via della sua presunta adesione ai primissimi anni del regime hitleriano, benché se ne sia distaccato quasi subito e comunque assai prima dello sterminio razziale e della guerra mondiale.
Tuttavia, al di là di ogni polemica politica, egli viene riconosciuto da più parti, sia da destra sia da sinistra, come il filosofo più interessante e problematico del ’900. Un autore ancora da scoprire fino in fondo e del quale sono stati pubblicati sino ad ora meno della metà dei suoi scritti.