• Pagine224
  • Prezzo22.00
  • Anno2010
  • ISBN978-88-8273-119-9
  • NoteIl Pensiero dell'arte 12
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Eduardo Chillida

Lo spazio e il limite Scritti e conversazioni sull'arte

Traduzione e cura di: Stefano Esengrini

 

Il volume presenta per la prima volta in Italia e nel mondo una selezione dei più significativi scritti e conversazioni dello scultore spagnolo Eduardo Chillida, dagli esordi della sua riflessione filosofica agli esiti della sua piena maturità di artista e di uomo. Considerato uno dei maestri della seconda metà del XX secolo insieme a scultori della portata di Alberto Giacometti ed Henry Moore, Chillida, in queste pagine suggestive e a tratti evocative, illustra la fonte da cui trae origine la sua opera, mettendo soprattutto in evidenza la sua peculiare concezione dello spazio. Ai primi fondamentali scritti degli anni Sessanta e Settanta seguono i testi elaborati negli anni Novanta, che rappresentano il momento culminante, per intensità e sintesi, della sua costantemente rinnovata ricerca sulle questioni di fondo, poetiche ed estetiche, della propria opera. A quest’ultimo periodo appartengono anche le conversazioni, che formano la seconda parte del volume, grazie alle quali emerge in modo nitido la visione complessiva dell’articolata produzione di Chillida. In particolare le conversazioni si svolgono attorno al dialogo tra la scultura e la musica, elemento che più di ogni altro mantiene un rapporto privilegiato con il tema dello spazio, tanto essenziale nella sua opera. Come dice laconicamente lo stesso Chillida: «Nel punto estremo dell’acuto, il silenzio. Attraversare lo spazio silenziosamente. Ottenere la vibrazione muta».

​Eduardo Chillida (1924-2002) è uno dei massimi scultori della seconda metà del Novecento. Nato nel 1924 a San Sebastian, nei Paesi Baschi, abbandona presto gli studi di architettura per consacrarsi interamente all’arte. Nel 1948 si trasferisce a Parigi, ove realizza le prime sculture in gesso. Nel 1951 torna definitivamente in patria e inizia a lavorare il ferro, dando avvio a una nuova fase che lo condurrà a trovare il proprio linguaggio espressivo attraverso l’uso dei materiali più diversi, dal legno al marmo, dalla terra cotta al cemento. Molti filosofi e poeti, con cui l’artista intrattenne un dialogo sul tema dello spazio quale origine della scultura, si sono interessati alla sua opera. Ha ricevuto molti riconoscimenti a livello internazionale ed ha esposto i suoi lavori in numerosissime mostre personali a livello europeo e mondiale. Nel 2000 viene inaugurato il Museo Chillida-Leku, in cui ha oggi sede la Fondazione Chillida e in cui si trova esposta la collezione privata dell’artista.

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