Andy Warhol ed Io
- Pagine200
- Prezzo22.00
- Anno2009
- ISBN978-88-8273-105-2
- NoteBiografie & memorialistica
Andy Warhol ed Io Cartoline dal tempo della Pop Art
Questo libro racconta la vera storia del curioso, insolito ed intenso rapporto che l’autore ebbe con Andy Warhol, vera e propria icona dell’arte del XX secolo. Tutto comincia nel 1961 a New York quando Ivan Karp, l’allora braccio destro del celebre gallerista Leo Castelli, combinò un incontro tra Andy Warhol e Paolo Barozzi ed egli si recò alla Factory per intervistarlo. L’autore ebbe modo di conoscere Andy Warhol proprio nel momento in cui stava prendendo una decisione radicale: lasciare il mondo della pubblicità, dove aveva riscosso grandi successi, per dedicarsi totalmente all’arte. Così, nel corso di pochi anni Warhol arrivò ad insidiare il primato di Jackson Pollock nel mondo dell’arte americana, tanto da rappresentare l’America e il sogno americano meglio di chiunque altro in quegli anni, gli anni Sessanta, gli anni degli hippies, di Martin Luther King, dei fratelli Kennedy, del Vietnam ecc.: «Tutti hanno una propria America, tutti hanno frammenti di un’America immaginaria che credono esista ma che non possono vedere» diceva Andy. Ma Barozzi è incuriosito soprattutto dal lato umano dell’artista, quello che si cela dietro il “personaggio Andy Warhol”, che Andy stesso si è creato affermando «Voglio essere una macchina!». Warhol, fedele alla sua creazione, voleva rimanere un mistero, ma da quel giorno lontano in cui lo conobbe per la prima volta fino alla sua morte, l’autore ebbe modo di incontrarlo in varie occasioni durante le quali poté vederlo senza la maschera abituale e conoscere quindi il suo lato più intimo. Come durante quella intervista fatta a Venezia nei giardini del Casanova in cui Warhol gli disse: «Tutte le cose sono nell’aria, conta solo chi le realizza». L’artista infatti aveva un atteggiamento pratico verso ogni cosa: per lui l’arte era pura documentazione del reale, riproduzione, catalogazione e accumulazione. Anni di intensa e totale attività creativa, una lunga serie di opere artistiche di tutti i generi (pittura, fotografia, serigrafia, cinematografia…) sono lì a dimostrarlo. Nel libro scorrono così situazioni e avvenimenti, si incontrano personaggi curiosi, divertenti, eccentrici, che hanno fatto la storia dell’arte e anche del costume negli scorsi decenni: attori, artisti, galleristi, fotografi, mecenati, scrittori, stilisti, giornalisti, musicisti, ma anche perdigiorno, millantatori, spacciatori, tassisti, baristi; e ancora, oltre alla mitica Factory, mostre, happening, eventi, biennali, concerti, vernissage, festival, locali, discoteche, ristoranti… Warhol fino alla fine cercò sempre di rinnovarsi e di stupire il pubblico. Anche per questo la sua scomparsa ha lasciato un vuoto nel mondo dell’arte che nessuno è riuscito più a colmare. Un vuoto che queste pagine colorate, vivide, affollate vogliono contrastare.
Paolo Barozzi nasce a Venezia da una antica famiglia di nobili antiquari. Studia in Inghilterra e rientrato in Italia dopo il servizio militare incontra a Venezia la collezionista americana Peggy Guggenheim, della quale diventa in seguito anche l’assistente. Successivamente inizia la sua attività in proprio di gallerista a Milano e a Venezia. È scrittore, traduttore, giornalista. Ha collaborato con Time e Life. Suoi articoli sono apparsi ne il Mondo, Domus, Nuovi Argomenti, Interni, Vogue, Harper’s Bazaar. Ha pubblicato tra l’altro il Sogno Americano (Marsilio Editore), Andy Warhol: “Voglio essere una macchina!” e Viaggio nell’arte contemporanea (entrambi con l’Editore Scheiwiller).